" Si è tifosi della propria squadra perchè si è tifosi della propria vita, di se stessi, di quello che si è stati, di quello che si spera di continuare a essere. E' un segno, un segno che ognuno riceve una volta per sempre, una sorta di investitura che ti accompagna per tutta la vita, un simbolo forte che si radica dentro di te, insieme alla tua innocenza, tra fantasia, sogno e gioco."

venerdì 17 novembre 2017

Primo bilancio: sopra ogni aspettativa, Europa sogno possibile!


Dopo la sofferta vittoria casalinga contro il Benevento nella gara d'esordio in campionato qualcuno, tra il serio e il faceto dichiarò: " Bene, tre punti che valgono doppio perchè ottenuti contro una diretta rivale nella lotta per non retrocedere..."
E in effetti, quasi tre mesi dopo quella partita fa sorridere pensare che la SAMPDORIA sorprendentemente sesta in classifica, che finora a Marassi ha sempre vinto derby compreso, contro i sanniti malinconicamente ancora a quota zero in classifica stentò non poco, soffrendo fino alla fine e ottenendo un successo che punì oltre misura la matricola campana...
Ma quello di quel 20 agosto era un Doria ancora incompleto, tremendamente depotenziato dal mercato e sul quale probabilmente gravava quella cappa di perplessità e scetticismo che era calata su un ambiente scosso da una campagna di compravendite che come obiettivo primario pareva avere quello di fare cassa, mettendo pericolosamente in secondo piano l'aspetto tecnico, che è poi quello che maggiormente interessa ai tifosi...
E invece la dirigenza è riuscita a compiere una sorta di doppio miracolo: ottenere grandi plusvalenze e allestire un organico che grazie soprattutto ai colpi last minute di Strinic e Zapata ha aumentato in maniera evidente il tasso di qualità e di esperienza rendendolo, rispetto a quello della passata stagione, certamente più vario e ricco di alternative...
Il grande dubbio però era un altro: questa SAMPDORIA è più forte di quella dell'anno scorso?
Domanda più che lecita visto ciò che era accaduto in sede di mercato: se la cessione dell'eccellente Skriniar poteva alla lunga essere assorbita in maniera indolore grazie all'acquisto del più che promettente Ferrari, tante erano le perplessità legate al reparto offensivo, praticamente azzerato con le contemporanee partenze di Muriel e Schick che rischiavano di essere devastanti e pesantissime per una squadra che già nel campionato passato non brillava di certo per essere una macchina da gol...
Dubbi e perplessità assolutamente legittimi ma che in poche settimane sono stati spazzati via dai risultati e dal gioco che hanno catapultato i blucerchiati nelle zone nobili della classifica...
E' una SAMPDORIA dalla ormai consolidata identità tattica, che sa offrire momenti di ottimo calcio ma anche un cinismo, una capacità di soffrire che 12 mesi fa erano virtù praticamente sconosciute...
Una convinzione assoluta nei propri mezzi che ha avuto come apice la recente stracittadina dove abbiamo veramente dato l'impressione di giocare al gatto col topo, di attendere solo i momenti decisivi per piazzare le zampate letali, e se ciò avviene nella gara che per la città di Genova è la gara dell'anno e dove la pressione è altissima significa davvero che la squadra ha raggiunto una forza mentale di livello assoluto, certamente impensabile alla vigilia del torneo...
Per onestà è giusto riconoscere che non sta mancando un pizzico di fortuna in questo splendido inizio: abbiamo vinto partite che potevamo benissimo pareggiare e abbiamo pareggiato gare nelle quali si poteva anche rimanere a mani vuote, penso ad esempio alla gara di Torino contro i granata...
Ma ciò nulla toglie ai meriti e alla evidente crescita sotto ogni aspetto della squadra, una presa di coscienza del proprio valore che a questo punto, scollinata la prima metà del girone di andata, non può non far cambiare prospettive al campionato...
Se tre mesi fa pensare a un piazzamento europeo  poteva sembrare decisamente un azzardo, quasi un'utopia, adesso sognare di poter, a nostro modo, ripercorrere ciò che fece l'Atalanta l'anno scorso è una possibilità che, sotto sotto, nell'ambiente blucerchiato si comincia a coltivare...
Certo, mancano ancora sei mesi alla fine del campionato e arriveranno momenti duri e difficili, ma sognare di tornare a calcare i palcoscenici europei non è un peccato...

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