" Si è tifosi della propria squadra perchè si è tifosi della propria vita, di se stessi, di quello che si è stati, di quello che si spera di continuare a essere. E' un segno, un segno che ognuno riceve una volta per sempre, una sorta di investitura che ti accompagna per tutta la vita, un simbolo forte che si radica dentro di te, insieme alla tua innocenza, tra fantasia, sogno e gioco."

domenica 13 luglio 2014

Le partite della mia vita: SAMPDORIA - Milan 31/10/1993


Tra le poche certezze che ho nella vita c'è questa: se si facesse un sondaggio tra i tifosi blucerchiati over 35 per sapere quale partita li ha fatti maggiormente impazzire di gioia SAMPDORIA-Milan del 31 ottobre 1993 sono sicuro che entra come minimo tra le top ten!
Lancette dell'orologio indietro di quasi 21 anni, in una uggiosa domenica di Halloween a Marassi arriva la corazzata rossonera di Fabio Capello e il termine corazzata è tutt'altro che esagerato visto che stiamo parlando di una squadra che a fine stagione centrerà l'accoppiata scudetto-Champions League...
Nella Genova doriana ancora aleggia la tristezza per la recente scomparsa del presidentissimo Paolo Mantovani ma sul campo Mancini & C., dopo la sconfitta casalinga nel surreale match contro la Roma sono ripartiti andando ad espugnare sette giorni dopo la Torino granata.
La partita insomma, nonostante la complessiva superiorità tecnica del Diavolo si preannuncia equilibrata e combattuta con una Samp che anch'essa può comunque annoverare tra le sue fila fior di campioni, su tutti il grande ex dal dente avvelenato Ruud Gullit.
Ma dopo 25' la sfida sembra già chiusa, Albertini e Brian Laudrup portano gli ospiti sul doppio vantaggio...
Il Doria si batte, Sacchetti in avanscoperta coglie un palo clamoroso e Ielpo si supera respingendo una conclusione a botta sicura del Mancio, favorita da un incredibile liscio(!) di Franco Baresi.
La sensazione è quella di assistere alla classica partita nella quale la squadra più forte sfrutta cinicamente quanto costruisce e l'altra che invece pur giocando quasi alla pari non concretizza quel poco che crea...
E poi il Milan in trasferta non perde da oltre due anni e mezzo, come si può ancora sperare di riuscire a riacciuffare anche solo il pareggio?
" Bisogna segnare nel primo quarto d'ora": ricordo fu questo quello che dissi al mio amico durante l'intervallo, un gol subito per ritrovare l'entusiasmo e giocarsi tutto nell'ultima mezz'ora...
E Srecko Katanec mi ascolta, è "solo" il 56' quando il lungagnone sloveno indirizza di testa nell'angolo più lontano un cross di Gullit, forse partito da posizione di fuorigioco...
E qui finisce la "normale"partita di calcio e inizia quel "qualcosa" che a volte penso accada solo nel calcio: un totalmente folle e inspiegabile mix di irrazionalità, illogicità e...magia, in pochi attimi tutto in questo sport si può completamente stravolgere, ribaltare senza quasi che tu te ne renda conto...
E così al 71' arriva il pareggio grazie ad un rigore ( in verità piuttosto generoso...) procurato e realizzato da Mancini...finita? Neanche per sogno!
Quel giorno gli Dei del calcio hanno deciso che a Marassi debba essere scritta una pagina indelebile, memorabile...
E' il 78' quando Mancini ( forse con la mano?) intercetta un pallone sulla trequarti, guarda a sinistra per poi lanciare invece sulla destra dove c'è Gullit, il tulipano nero controlla magistralmente e con un terrificante destro fa secco Ielpo scatenando un autentico delirio ( un altro mio amico dalla gioia distrusse letteralmente l'ombrello sbattendolo ripetutamente contro un gradone...).
Un gol di Gullit che condanna alla sconfitta il "suo" Milan: poteva forse esserci un finale diverso per questo fiabesco match? No, se dev'essere fiaba, o favola che dir si voglia, dev'esserlo fino in fondo!
Era "solo"una partita con in palio "solo" 3 punti, non ci si giocava una coppa, una promozione, una salvezza, un approdo alla Champions e quant'altro, ma resta la mia convizione, in quella domenica di Halloween ormai lontanissima di aver assistito a quella classica partita da raccontare, da tramandare ai posteri per la sua totale e imprevedibile unicità...


1 commento:

Riccardo ha detto...

Grazie El di aver riportato alla memoria questa partita, che per me rimane la più bella partita di calcio che abbia mai visto. (E forse come formazione, mi spingo a dire, la più forte di sempre). Partitache secondo me racchiude l'essenza del calcio, agonismo, tensione, lotta fine alla fine. Ricordo che al terzo gol di Gullit è venuto letteralmente giù lo stadio, la gioia e la corsa incontenibile di Gullit, ricordo anche la paura perchè mio nonno aveva avuto un principio di malessere, comprensibile, ma è stata veramente una partita da infarto. Ricordo il coro cantato da tutto lo stadio: Siete venuti fin qui a vedere segnare Gullit .... Che partita.